Reclutamento e ricambio: la vera "sfida"

Approfittiamo di questo periodo autunnale, meno corposo di informazioni riguardanti eventi e competizioni rispetto al periodo estivo, per approfondire e ragionare su qualche argomento.
In questo caso analizziamo quello che potremmo definire, almeno per le nostre latitudini (Europa ed Italia nello specifico) e nel periodo storico in cui ci troviamo,  la "madre di tutti i problemi": il reclutamento.
Sappiamo infatti che, chi vuole fare marching band ad un certo livello, e soprattutto chi cerca nel tempo di evolversi spingendosi in "territori" molto avanzati dal punto di vista tecnico e qualitativo, deve necessariamente al termine di ogni stagione, confrontarsi con una realtà: quella del turnover dei componenti.

Praticare la disciplina marching impone, come tutte le discipline, un cospicuo impegno in termini di tempo da dedicare, soprattutto per le lunghe ed intense prove, oltre che per le frequenti trasferte. Se questo aspetto lo mettiamo in relazione al numero minimo di componenti che servono, vediamo come la criticità che emerge è quella di riuscire, per ogni stagione che comincia, ad avere un numero di componenti validi, sufficienti ad affrontare il nuovo anno.

In un gruppo marching completo, per quanto piccolo, dovranno sempre esserci almeno una quindicina di fiati, almeno una base di 4, 5 percussioni sul campo, un gruppo di 4/5 color guard, oltre a qualche componente per la pit. Ecco quindi che almeno 25/30 persone dovranno sempre essere coinvolte. Se tali numeri, che in senso assoluto, cioè messi a confronto con quelli americani, sono veramente basici, per le nostre realtà spesso rappresentano già dei limiti difficilmente valicabili.

Ogni anno qualche componente lascia per impegni di lavoro, di studio, famigliari, o semplicemente perchè appagato da quanto fatto durante la stagione conclusasi. Trovare nuovi componenti disposti ad affrontare la stagione con l'impegno necessario per sostenere livelli tecnici importanti, non è facile.

Tale situazione è diffusa non solo in Italia ma anche in Europa, dove solo poche realtà possono godere di numeri (parliamo di componenti) davvero considerevoli. E per considerevoli intendiamo formazioni con un numero di componenti sul campo di 40 o più unità. Abbiamo già detto in passato come, tutte le iniziative poste in essere per trovare nuovi componenti, siano utili (scuole di allievi, open day, passaparola, coinvolgimento diretto tramite altri componenti del gruppo ecc.) purtroppo però non sempre sono sufficienti. Come già abbondantemente scritto in altri articoli, in Italia e in Europa, il legame con le scuole non c'è; aggiungiamo anche che, la diffusione marching nella moderna accezione del termine, è distribuita in modo irregolare. In Italia per esempio, troviamo un discreto radicamento in Lombardia, qualcosa nel resto del nord, ma poco o nulla nel centro sud. Idem in Europa, dove, ad una diffusione abbastanza capillare in Olanda e Regno unito, fanno da contraltare le altre nazioni, dove la diffusione c'è ma è molto meno radicata. In questo scenario, diventa poi difficile far capire ad un giovane, quanto sia bello e gratificante praticare il marching.

I gruppi devono quindi decidere quali programmi svolgere, in funzione del numero di elementi disponibili. Le azioni che poi si sviluppano sono varie: c'è chi rinuncia alla stagione, c'è chi abbassa il livello, ci sono gruppi che uniscono le risorse.

Il DCE, in partnership con DCI e altre organizzazioni marching europee, sta promuovendo gli Indoor Music Games.

 

 

 

 

 

Eventi basati sul concept Sound Sport, nei quali i gruppi con pochi componenti, possono comunque ritrovarsi, proporsi al pubblico ed ottenere una valutazione essenziale. Tali eventi dovrebbero favorire sia la diffusione che l'avvicinamento di nuovi gruppi e componenti al mondo marching. I benefici sarebbero importanti per tutti.

L'appello che marchingband.it come sempre vuole lanciare a tutti coloro che seguono da appassionati le marching band, è quello di farsi diretti promotori della diffusione. Parlare con i ragazzi e le ragazze raccontando il fascino di questa disciplina ed invitarli a provare. 
Aggiungiamo che un marching player ed una color guard, avranno sempre la possibilità di esibirsi in contesti di grande richiamo, ricchi di pubblico, come veri protagonisti. Situazioni che non sempre si verificano in altre discipline artistiche e sportive.