Marching e social, un legame ormai inscindibile.

E' ormai passato qualche anno dall'avvento degli internet social media. Oggi facebook, twitter, youtube, google+, linkedin e molti altri, stanno plasmando il modo in cui le le persone si relazionano nella società.
Questa, che ormai non è più una tendenza ma un modus operandi consolidato, ha inciso anche sul modo di comunicare delle marching band.
Nel lontano 2007 avevamo scritto un articolo su come le Marching band e i Drum Corps italiani avessero tutti un loro sito internet, grazie al quale chiunque poteva reperire informazioni utili a conoscere il gruppo i relativi programmi e le relative attività. Ebbene, la situazione da allora è molto cambiata. Oggi l'informazione corre in real time sui social. Tutti dispongono di facebook, alcuni anche di twitter e youtube, e qualcuno anche di google+. Lì il linguaggio cambia, necessariamente, in quanto ci si rivolge direttamente a chi ci segue (likers o followers) tendenzialmente giovani e giovanissimi.

Si usano i social per pubblicare foto, dare informazioni in merito alle attività svolte, o come nel caso IMSB anche di raccontare in diretta gli eventi.
Certo, il sito web rimane un punto fermo, ma ormai con un senso diverso, il senso del padre nobile, dell'Istituzione. Lì si continua a trovare tutto, ma in una forma più istituzionale e di approfondimento: per il resto, ci sono i social.

Nel nostro caso, la pagina facebook -unico social a cui abbiamo finora dato sviluppo- viene utilizzata come ripresa delle news dal sito www.marchingband.it e come re-post delle info più significative che provengono dai siti/social del mondo marching, con un focus specifico sulle marching band e i drum corps italiani. 

Il nostro obiettivo resta sempre uno solo: diffondere il più possibile le info e sostenere la passione per le performing arts nate negli ambienti marching.

Nella foto,“Pride of the Southland” Marching Band si esibisce di fronte a 108'000 spettatori