Percussioni - L’arte della pratica e i rudimenti - II PARTE

In questa seconda parte proseguiamo la trattazione dei rudimenti andando ad introdurre altre cinque figure su cui potremo iniziare ad esercitarci.

Prima di iniziare è utile ricordarsi di prestare attenzione a tutti quegli accorgimenti elencati all’inizio della prima parte di questa serie di articoli. Essi devono essere sempre ben presenti durante la pratica quotidiana al fine di ottenere da essa i massimi risultati.

Va notato che i rudimenti sono solitamente rappresentati con una disposizione degli accenti e una diteggiatura “standard”; dopo aver preso confidenza con un esercizio scritto in questo modo, è utile incominciare ad eseguire lo stesso rudimento spostando e aggiungendo gli accenti o variando la diteggiatura. È utile soprattutto esercitarsi partendo con la mano sinistra.

Un’altra considerazione va fatta su dove allenarsi con i rudimenti: l’uso di un pad è ottimo per lo studio, ma è buona regola unire il lavoro sul pad a quello sullo strumento vero e proprio.

Infatti, passando poi allo snare, ai tenors o alle casse (anche a loro toccano i rudimenti più complicati….) si avrà una risposta differente della pelle in termini di rimbalzo a cui bisogna abituarsi.

Possiamo ora passare ai successivi cinque rudimenti:
 

 

Double Paradiddle

 

 

Il double paradiddle è la prima evoluzione che incontriamo del single paradiddle; in questo caso l’accento cade sempre sul primo sedicesimo mentre i restanti sono eseguiti tutti allo stesso volume.L’esecuzione dei colpi accentati richiede la conoscenza e una buona padronanza della tecnica dell’up-stroke e del down-stroke. Prendiamo per esempio i primi due colpi: subito dopo aver eseguito il colpo accentato dovrò fermare la bacchetta a pochi centimetri dalla pelle per eseguire i successivi colpi a un volume minore e, per far ciò, applicherò la tecnica del down-stroke.Il caso opposto si verifica quando giungo poco prima dell’esecuzione del secondo accento (quello con la mano sinistra): ora dovrò portare la bacchetta da pochi centimetri di distanza dalla pelle a circa quindici centimetri da essa per eseguire l’accento e questo richiederà l’uso dell’up-stroke al fine di utilizzare in modo corretto il rimbalzo perché la bacchetta risalga da sola a un’altezza maggiore.Quest’osservazione riguardo l’uso dell’up-stroke e del down-stroke vale in ogni caso si trovino colpi accentati tra altri da eseguire a volume minore.


Flam


Il flam è probabilmente il rudimento che è eseguito in modo peggiore da chi si cimenta con esso per la prima volta. Questa prima difficoltà sta nel fatto che i due colpi di cui è composto devono essere eseguiti uno di seguito all’altro: il nome “flam” non è casuale infatti, come tutti gli altri rudimenti, esso richiama il suono ottenuto.In questo caso, se i due colpi fossero troppo distanti tra loro, otterrei un suono del tipo Fa-lam!; se, al contrario, essi fossero contemporanei, otterrei un suono tipo Fam!.Ora, tralasciando l’origine onomatopeica del nome è necessario concentrarsi sull’esecuzione.Supponiamo di dover eseguire il primo colpo con la mano sinistra e il secondo con la destra, dovremo far in modo che i due colpi siano immediatamente consecutivi tra loro e che il primo sia ad un volume nettamente inferiore del secondo. Per ottenere questi risultati posizioniamo la bacchetta sinistra a circa due centimetri dalla pelle (set position) e la bacchetta destra a quindici-venti centimetri (up-position); da questa posizione caliamo velocemente le due bacchette verso la pelle stando attenti che la bacchetta destra colpisca subito dopo la sinistra, non contemporaneamente ad essa né troppo dopo.


Flam Tap


In questo caso troviamo applicate più tecniche su cui concentrarsi: ci sono up e down-stroke per una corretta esecuzione degli accenti, flam e bisogna sfruttare il più possibile il rimbalzo della bacchetta sulla pelle, specialmente ad alta velocità.Su questo rudimento faccio solo una piccola osservazione: una volta eseguito il colpo accentato che compone ogni flam, la stessa mano che esegue il colpo accentato deve lasciare la bacchetta libera di rimbalzare in modo da poter eseguire in modo veloce il colpo immediatamente successivo. In questo modo sfrutteremo il lavoro fatto dalla pelle rimanendo più rilassati e incrementando la velocità.


Ruff


Ruff e flam hanno molto in comune: per essi vale tutto quanto già detto per i flam più qualche piccola osservazione.Prima di tutto, davanti al colpo accentato, avrò due colpi invece che uno; questi due colpi vanno eseguiti partendo da due centimetri dalla pelle, lasciando rimbalzare la bacchetta velocemente, e devono essere subito seguiti dal colpo accentato.

Valgono esattamente le stesse indicazioni date per il flam, anche per la posizione di esecuzione.


Five Stroke Roll


Uno dei modi più semplici per apprendere questo rudimento consiste nel partire da una sequenza di tre colpi (RLR o LRL) con l’ultimo di essi accentato e, successivamente, nel raddoppiare  i primi due colpi sfruttando il rimbalzo della bacchetta.Nella figura vediamo il five stroke applicato a delle terzine; come spiegato prima, è utile partire con una sequenza di terzine semplici, con l’ultimo colpo accentato, per poi raddoppiare i primi due ottavi.  

Ora, rimanendo sempre sull’argomento rudimenti, vi riporto una simpatica storia che ho letto da un’intervista pubblicata sulla rivista Percussioni e che riguarda Buddy Rich. Per chi non lo conosca,  Buddy Rich è ancora considerato come il più grande batterista jazz esistito, tanto da essere soprannominato “Traps the drum wonder”, dotato di una tecnica spaventosa in quanto a velocità e precisione.
Bene, veniamo alla storia…Molto spesso Buddy Rich si trovava per studiare insieme con un altro celebre batterista di nome Joe Morello su delle tavolette ricoperte di gomma, ma quest’ultimo spesso non riusciva a concentrarsi sullo studio perché si fermava a guardare incantato la velocità e la precisione di Buddy. Secondo Morello, Buddy era un vero fenomeno e tecnicamente, ancora oggi, nessuno è riuscito ad eguagliarlo.

Una sera s’incontrarono dopo un concerto e, per festeggiare l’avvenimento, iniziarono a bere. Appena saliti in macchina furono fermati dalla polizia. Buddy, quando era brillo, non riusciva a controllare la sua aggressività. Così, per sfogarsi, prese le bacchette (che portava sempre con sé) e cominciò a suonare, come un forsennato, sul cofano della macchina, fino a quando uno dei poliziotti lo riconobbe e, ammirato per l’inconsueto concerto, decise di non ritirargli la patente. 

Eccovi dunque altri cinque rudimenti su cui esercitarsi: ricordate sempre di prestare attenzione alla loro corretta esecuzione e……niente cofano della macchina!!!!

Ciao a tutti e……Good Drumming!!!!

Andrea Scarpa